In ogni sede possibile il segretario del Partito Democratico Walter Veltroni va auspicando un patto tra produttori, ovvero lavoratori e imprenditori.
Questa idea non è nuova, la inventò Benito Mussolini e la denominò "corporativismo". Ora, siccome non scrivo per tacciare Veltroni di essere fascista (almeno se lo fosse avrebbe delle idee), la risposta migliore che si può dare è che questo patto non sarà possibile fintanto che esisterà sfruttamento. Non si può auspicare la solidarietà nazionale laddove i lavoratori sono gli unici a pagare veramente il prezzo della crisi.
Farlo significa tradire i lavoratori, ancora una volta.
La CGIL è scesa in piazza venerdì portando a Roma 700 mila persone e Veltroni non trova di meglio da fare che dire agli operai "state buoni e sottomessi".
In questo contesto, nella crisi del mondo capitalista, l'uscita può essere da Destra o da Sinistra e chi tira il freno a mano e tenta di sopire la protesta in realtà lavora per la reazione.
La Sinistra e i comunist* hanno il dovere di dare risposte ai lavoratori in lotta, di favorire la fusione tra i rinnovati movimenti studentesco e operaio.
Solo in questo modo sarà possibile raggiungere la società nuova, dove non vi sia più la sopraffazione dell'uomo sull'uomo
lunedì 16 febbraio 2009
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2 commenti:
Questa non la sapevo.. :) Mi stupisce che Veltroni si definisca di Sinistra.
Ma lui non si definisce di sinistra.. Comunque l'ha detto a una riunione con Confindustria e i leader sindacali sabato..
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