Il governo Berlusconi, dopo aver ottenuto l'accordo dei sindacati padronali (CISL e UIL) sull'accordo quadro che distrugge il contratto collettivo nazionale, si appresta a metter mano al diritto di sciopero.
La questione è semplice: per indire uno sciopero occorrerà rappresentare almeno il 50% dei lavoratori (cosa impossibile).
Inoltre per i servizi essenziali - adesso trasporti ma forse tutti - sarà previsto lo sciopero virtuale, ovvero la possibilità/obbligo per coloro che aderiscono allo sciopero di lavorare comunque: il lavoratore darà la sua adesione e dunque non avrà lo stipendio di quella giornata - o di quelle ore - ma continuerà a lavorare come se nulla fosse..
Insomma, con questi provvedimenti, uniti all'accordo quadro che non considera nell'inflazione cui adattare i salari i prodotti energetici importati (petrolio, gas), si distrugge completamente il frutto della lotta di milioni di uomini e donne che col sangue hanno conquistato ciò che oggi sembra banale..
Le forze comuniste di questo Paese ritengono necessario l'avvio di un periodo di lotta, in cui si ricominci a tornare per le strade, nelle fabbriche, nelle scuole.. Affinché i diritti conquistati con fatica dai padri non siano dispersi dai figli..
Per questo lancio un appello alla mobilitazione, che deve iniziare subito e ovunque in questo Paese.. A Milano ci sarà lo sciopero della FLC CGIL il 18 marzo, a cui si uniranno per quattro ore tutte le altre categorie del più grande sindacato italiano. I comunisti di questo Paese sono a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, per un'Italia migliore di quella che viviamo oggi e tutti i giorni..
giovedì 26 febbraio 2009
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2 commenti:
Certo lo sciopero virtuale ha destato un ilare sarcasmo nella mia persona...
Il lavoratore si dichiara in sciopero,rinunciando quindi alla propria retribuzione,ma in realtà lavora comunque...
E' la logica del lavoro non retribuito.
E' la logica dello sfruttamento.
E' la logica del padrone.
Dobbiamo lottare, oggi più che mai!
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