venerdì 20 febbraio 2009

Le dimissioni di Veltroni.. Finalmente qualcosa di sinistra

In seguito alla disfatta in Sardegna che è costata il posto al governatore uscente Soru, il segretario nazionale del PD ha presentato le sue dimissioni.. Ha detto che il suo sogno non si è realizzato.. E io dico MENO MALE.. Perché compagn*, proviamo a mettere in fila cosa ha fatto Walter nei pochi mesi in cui è stato segretario: per prima cosa ha inneggiato al voto utile durante le politiche al solo scopo di cancellare la Sinistra dal parlamento, perdendo comunque le elezioni con uno scarto clamoroso; poi ha dato pieno appoggio a Berlusconi per le sue manovre, fingendo di fare un'opposizione che nessuno ha visto perché in realtà c'era piena collaborazione. E veniamo agli appuntamenti regionali: delle grandi regioni ha perso l'Abruzzo, il Friuli e, appunto, la Sardegna. Ma poi ha perso anche praticamente tutte le province in cui si è votato.. E questo continuando a baciare i piedi a Berlusconi. Ma ancora, non contento, quando la CGIL ha portato in piazza 700 mila persone, invece di esserne contento, ha esortato a fare un patto corporativistico-fascista tra imprenditori e lavoratori, un patto che comporterebbe la fine di ogni rivendicazione e la cancellazione completa di ogni diritto di ogni lavoratore. E allora viene da dire, meno male che si è dimesso.. Meno male che ci siamo liberati di un uomo che ha trasformato i DS in una filiale di Forza Italia.. Peccato che adesso il reggente propone l'alleanza con l'UDC.. In vista della ricostituzione di una nuova Democrazia Cristiana; il nuovo soggetto viene dichiarato per l'appunto "di centro".. Quindi l'unica alternativa vera a Berlusconi, lontana dal populismo di Di Pietro e dal centrismo del (P)DC sono come sempre sono stati i comunisti, ovvero il Partito della Rifondazione Comunista e il Partito dei Comunisti Italiani, che si preparano a stringere un'intesa per le Europee. La crisi del capitalismo necessita di una risposta di classe e comunista, necessita di un'uscita che comporti la trasformazione radicale della nostra società in senso internazionalista, dove il nemico da combattere non sia più l'immigrato ma torni ad essere il padronato. Noi comunisti e comuniste di questo Paese siamo pront* a dare battaglia contro la svolta securitaria e fascista, contro il clericalismo, contro una riforma della scuola che taglia i fondi alla ricerca; proponiamo al contrario una società dove i reati dei colletti bianchi siano puniti con severità, dove chi provoca per suo profitto la morte o l'infortunio di un lavoratore sia condannato e costretto a pagare, dove non ci siano ronde padane contro lo straniero, dove i medici possano curare i loro pazienti senza doverli denunciare in quanto immigrati. Noi comunisti e comuniste d'Italia siamo l'unica possibile alternativa di fronte allo sfascio di questo Paese.

1 commento:

Cy ha detto...

Ci vuole proprio un cambiamento.. :)