Il Ministro dell'Istruzione (si fa per dire) Mariastella Gelmini, all'inizio dell'anno scolastico ci manda a dire che vi è una "minoranza di insegnanti e dirigenti" che fa politica - in altri termini che non si arrende allo scempio ai danni della scuola pubblica di cui l'opposizione parlamentare (PD e IDV) è correa.
Ci viene a dire che chi non è d'accordo "si deve candidare e farsi eleggere".
Allora, io dico che accetto la sfida. Candidiamoci, dimostriamo che c'è in Italia chi la politica la fa davvero, chi la cultura ce l'ha e non come un ministro dell'istruzione che per diventare avvocato va fino in Calabria "perché non avevo tempo di essere brava". Dimostriamo che esistono ragazze capaci di farsi eleggere senza fare favori sessuali a nessuno, di farsi eleggere per i loro pensieri e non per il loro corpo.
Dimostriamo che in questo Paese ancora qualcuno sa che per contrastare Berlusconi non basta attaccarlo personalmente perché è il modello economico da lui proposto la causa dei mali di questo Paese e non - come vorrebbe farci credere Di Pietro o Franceschini - le sue scappatelle.
Dimostriamo in una parola che siamo capaci, perché il futuro dell'Italia siamo noi. Perché le cose possono e devono cambiare, perché noi compagni e compagne ne abbiamo il potere e abbiamo soprattutto il dovere di farlo, di cambiare, di lottare ogni giorno per un mondo nuovo.
Facciamo vedere a Mariastella, a Mara e a tutti questi ministri insediati su una poltrona senza meritarselo e per volontà di un sultano che noi giovani, noi ricercatori, operai.. Noi sappiamo lottare e vincere, sappiamo che la politica è un'altra cosa.
giovedì 17 settembre 2009
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